Lavorare come hostess: un’occupazione ad alto rischio!

Influenze fulminanti, principi d’ebola e febbri suine sono solo alcune delle patologie che spesso colpiscono le nostre povere hostess, poco prima dell’inizio di un evento. Dopo la firma del contratto, nessun membro nella famiglia della malcapitata è al sicuro: sorelle che svengono e gatti che muoiono sono, infatti, all’ordine del giorno. Parliamo oggi della serie infinita di sfortunati eventi, che quotidianamente colpiscono migliaia di ragazze, impedendo loro di presentarsi regolarmente a lavoro!
Lavorare come hostess: un’occupazione ad alto rischio!

Alcuni saranno portati a pensare che certe assurde coincidenze non possano verificarsi, e che quelle accampate dalle ragazze siano solo squallide scuse, per non tenere fede all’impegno preso.
Personalmente, vi posso assicurare che non è così: io stessa ho lavorato come hostess diversi anni e la mia povera nonna sarà morta almeno tre volte.  Che Dio l’abbia in gloria!

Ora che mi occupo di booking, ho avuto la riprova che un destino infausto è legato all’esercizio del lavoro di hostess, dato che all’ultimo minuto sono spesso costretta a rimpiazzare diverse risorse, colpite puntualmente da tragedie inenarrabili.

La mia esperienza, mi ha addirittura permesso di elaborare una sorta di statistica relativa a questi sinistri eventi.
Con ogni certezza posso sostenere che, quando la hostess non viene intaccata nella sua stessa salute, sarà la nonna a subire gli effetti dell’arcano sortilegio e, nel 98% dei casi, l’episodio culminerà con il decesso della stessa. Curiosità: le famiglie delle hostess organizzano le veglie funebri più rapide della storia e – a poche ore dalla dipartita – il funerale è pronto per essere celebrato, in concomitanza con gli orari di inizio fiera.

Gli animali domestici che gravitano nell’esistenza delle nostre hostess, rappresentano un’altra categoria la cui vita è messa a repentaglio da questo tipo di attività. Una premessa è d’obbligo: le hostess sono delle vere amanti degli animali. Non esiste una hostess senza un cane, un gatto o un pappagallo tropicale parlante, il cui valore sentimentale sia pari a quello di un membro della famiglia.
Ma – ahimè – nonostante l’amore e le cure, racconti di incidenti che coinvolgono le povere bestioline, ne sento ogni giorno.
Grazie al cielo, le nostre ragazze sono forti e – tempo di firmare un nuovo contratto – dimostrano la resilienza necessaria per adottare un altro cucciolo dal destino tristemente segnato.

In linea generale, possiamo dire che, quando una hostess è costretta a rinunciare al lavoro, il 30% delle volte è a causa di un repentino malessere fisico di entità medio-grave.
L’ultima ragazza che ho dovuto sostituire ha sviluppato un grave valginismo all’alluce destro, nell’arco di una sola nottata.
E se vi sorprende la rapidità con cui la deformazione ha azzoppato la poveretta, rimarrete ancora più stupiti nell’apprendere che, un altrettanto pronta guarigione, le ha permesso di festeggiare la sera stessa il compleanno della migliore amica. In una serie di foto taggate, mi ha rallegrato vederla ballare sui tavoli in discoteca, arrampicata su trampoli tacco 12.
Dio vede e provvede.

Grazie al cielo, le agenzie di staffing agency, sono sempre pronte a rimediare a qualunque fatalità, scopritene di più leggendo questo articolo.